Un cappellano, delegato dall'arciprete, ne curava le anime, godendo di un beneficio sotto il nome di prebenda sacerdotale di S.Maria. Col tempo il mandato si fece sempre più autonomo tanto che gli abitanti della ricca campagna a settentrione e dei borghi a occidente di Viadana, ritennero di poter operare una vera e propria divisione della parrocchia che avvenne nel 1585. Furono distaccate 1204 anime da quella del Castello che rimase con 600. L'antica chiesa fuori le mura aveva la facciata rivolta ad occidente e la torre che si alzava alla destra dell'abside, di fronte, come ora, all'attuale vicolo Bedulli. Nel 1626 si iniziò la demolizione della chiesa antica, ma la nuova costruzione, come quella di S.Pietro, si protrasse nel secolo successivo. Peste, guerre, occupazioni militari alleate e nemiche, snervarono per diverse generazioni i viadanesi. Per terminare la fabbrica il parroco vendette, nel 1713, la pala dell'Annunziata dell'altar maggiore, del pittore Girolamo Bedoli, a Francesco TI Farnese, privando il tempio dell'opera d'arte più importante. Terminata la costruzione, per ricordare ai posteri le difficoltà fu scritta sulla chiave di volta dell'ultimo arco verso la facciata: PIETAS PAROCHIANORUM EXUPERAT CRUDELITATEM BELLORUM. Dopo la morte dell'ultimo parroco residente, Don Vittorio Savi, la parrocchia di S.Maria Ann., come quella di S.Martino, fu unita in forma 'meno principale' all'arcipretura di S.Maria Assunta e S.Cristoforo, decreto vescovile del 06.08.1968.